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Miele per tutte le stagioni

Miele per tutte le stagioni
IL MIELE? UN ALIMENTO OTTIMO PER L’INVERNO MA DA SCOPRIRE PER TUTTE LE STAGIONI

Ancora oggi, il vero problema del miele in Italia è determinato dal fatto che questo alimento viene vissuto in modo “troppo stagionale”: gli italiani, in effetti, tendono a consumarlo soprattutto nei mesi invernali, tra novembre e marzo, con un picco nel mese di gennaio.

All’estero, in paesi come la Germania (1 kg e ½ procapite), Inghilterra (800 gr.) o la Francia (600 gr.), il consumo di miele rappresenta invece una consolidata tradizione alimentare, sia per la prima colazione ma anche, come alternativa in cucina, abbinato ad altri cibi (formaggi, carne, pane, ecc.).

Storicamente questa differenza con il resto d’Europa si spiega con il fatto che in Italia l’arrivo nel ‘500 della canna da zucchero dalle Americhe “oscurò” pian piano l’uso del miele, considerato meno pregiato – soprattutto dai nobili e nelle raffinate cucine delle corti rinascimentali – rispetto al “bianchissimo zucchero”.

In pratica, mentre in altri paesi il nettare d’oro continuò ad essere consumato regolarmente, da noi lo zucchero divenne un vero e proprio status symbol, prodotto che attestava con la sua presenza, la ricchezza e la raffinatezza delle tavole nobiliari, elemento distintivo di una cucina, quella italiana del Rinascimento, che iniziava ad emergere come una tra le più raffinate d’Europa.